Competition for the design and realization of the Monument to the Fallen of Nassyria, 2006
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lazio, Provincia di Roma e Comune di Roma
La missione italiana in Nassyria, capitale della regione del Dhi-Qar, iniziò il 15 luglio 2003, con compiti di garantire la sicurezza, ripristinare i servizi e le infrastrutture, addestrare la nuova polizia irachena.
Il 12 novembre 2003 alle ore 10,40 ora locale, un camion cisterna pieno di carburante forzò il posto di blocco all’entrata della base italiana, seguito da un’ autobomba che si fece esplodere contro la base italiana, provocando l’esplosione del deposito delle munizioni. Nell’attentato furono uccisi 12 carabinieri, 5 militari e 2 civili.
Il progetto del Memoriale prevede tre spazi tra loro collegati da un percorso che si snoda all’interno di un contenitore unico, formato da telai in ferro, rivestito da lastre in lamiera di acciaio corten. L’esterno del contenitore è trattato come un feretro sul quale sia stata deposta una bandiera nazionale, e tutta la superficie è segnata da tagli, forature, lacerazioni.


La sequenza degli spazi è costituita da:
- un ambiente destinato a proiezioni a ciclo continuo, in cui, senza commento sonoro, scorrono immagini di repertorio tratte da telegiornali del periodo immediatamente precedente l’invio della missione militare; in tale ambiente si entra dall’esterno tramite una rampa metallica di dimensioni generose accessibile dal percorso in travertino che attraversa il parco in ideale prolungamento della facciata del transetto della basilica
- uno spazio trapezoidale, pozzo orizzontale senza vista sull’esterno, attraversato da passerelle metalliche sostenute da cavi di acciaio; le passerelle sono sospese su di una grande vasca scura, delle stesse dimensioni del contenitore, che contiene 20 cm di acqua; sul fondo della vasca si trovano immagini della campagna militare, immagini che mano a mano che si procede nel percorso, diventano sempre meno generiche e si riferiscono sempre più chiaramente all’attentato di Nassiriya;
- uno spazio terminale denominato stanza della memoria, non accessibile ma solo visibile da una delle passerelle, in cui sono collocate le immagini in bianco e nero delle vittime; questo spazio è l’unico ad essere illuminato anche dall’alto, e l’unico in cui una delle pareti è completamente bianca, come un’unica, grande lapide comune

Le passerelle si intendono percorse da un visitatore alla volta, e la loro voluta instabilità vuole rappresentare, insieme agli altri elementi del progetto, l’ineludibile solitudine, angoscia e insensatezza di qualsiasi evento bellico. Dal memoriale si esce attraverso un passaggio angusto al limite dell’impraticabilità, lungo il quale sono disposte le [discutibili] immagini delle celebrazioni ufficiali.
